crescita personale · educazione cinofila

Il mio cane è troppo vecchio

“Il mio cane è troppo vecchio, ormai è impossibile che possa imparare nulla”.

Quante volte ho sentito questa frase, come altre frasi del tipo  “il mio cane è troppo stupido”, “al mio amico a quattro zampe non piace giocare” e la più classica di tutte “non ascolta nessuno!”

Sono tutte frasi autolimitanti e che in più occasioni ho potuto smentire, ma oggi voglio parlare in particolarmodo del pregiudizio che in molti hanno sui cani non più giovanissimi.

Ovviamente è vero che, come per gli umani, prima si inizia ad apprendere qualcosa e più sarà facile impararlo, ma la questione è tutta lì. Da bambini, come da cuccioli, le nostre menti sono come spugne pronte ad assorbire ogni cosa ed è in quella fase che nel nostro cervello saranno presenti il maggior numero di sinapsi, ma le stesse sinapsi possono continuare a formarsi durante tutta la vita (fenomeno della plasticità cerebrale), cosa che è stata più volte provata dalle moderne neuroscienze. Per saperne di più si può leggere “La mente relazionale” di Daniel J. Siegel.

Ad esempio, mi ricordo quando questa coppia mi aveva chiamato per fare un po’ di educazione di base alla nuova arrivata in famiglia: una fantastica esemplare di American Staffordshire Terrier. La piccola viveva in casa insieme ad una sorella maggiore di sette anni di razza Jackrussel, potete immaginare come fossero belle e buffe insieme. Dopo qualche lezione in cui la giovane progrediva nell’ apprende le nuove skill del “seduto”, “terra”, “resta” e piccoli esercizi di condotta al guinzaglio, la coppia ha provato a chiedermi se anche la per così dire anziana avesse potuto imparare qualcosa, anche se pensavano fosse troppo tardi.  Tutti gli avevano detto che i cani o imparano da cuccioli, oppure non c’è più nulla da fare.

Ovviamente ho iniziato ad insegnare qualcosa anche a lei, proprio per dimostrare la falsità di questo pregiudizio e la cosa più divertente è stata che l’ anziana imparava alcuni esercizi di condotta più velocemente della giovane, perchè risultava più concentrata e meno distratta.

American Staffordshire Terrier
Un Amstaff che sgranocchia un bastone.

 

E’ interessante, per quanto riguarda le false credenze, la storia di come l’ uomo abbia potuto correre un miglio in meno di quattro minuti, cosa mai accaduta e ritenuta impossibile dalla scienza prima del 1954. Quando però Roger Bannister abbattè quel muro e corse un miglio sulla pista di atletica della Università di Oxford in 3 minuti e 59 secondi, ruppe delle catene invisibili e l’ anno successivo ben 37 corridori corsero un miglio in meno di 4 minuti. (per una lettura sintentica ma più approfondita leggi questo articolo di Valerio Russo)

Bannister 4 mile record
Roger Bannister scende sotto al muro dei 4 minuti.

Il seme di oggi: ricordatevi che spesso siamo noi che poniamo limiti ai nostri amici a quattro zampe, cerchiamo quindi di vedere in un cane anziano semplicemente un cane che ha molta esperienza.

Per approfondire i processi di apprendimento: “La mente relazionale” di Daniel J. Siegel.

Per approfondire come non farsi fregare dalle credenze limitanti: “Come ottenere il meglio da sé e dagli altri” di Anthony Robbins.

Per saperne di più contattatemi pure.

Umberto.